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L'abbraccio del cuore

Anna Cappelluti

 



Ho conosciuto Anna in circostanze ormai comuni a molti, che rendono ancor più sintomatica l’indiscutibile opinione che la parola è sicuramente più comunicativa e a più basso contenuto entropico rispetto a qualunque e-mail, chat, sms o altro mezzo di comunicazione che attraversa l'etere.
Ci siamo conosciuti proprio in una di quelle stanze virtuali poetiche dove si condividono le proprie passioni e i propri interessi, agevolati da una sempre più crescente e tecnologica architettura del web che ne favorisce l’interazione. Ed è significativo, come spesso accade, che nell’anonimato di uno pseudonimo, a tutti ormai noto come nickname, ci siamo subito identificati come anime poeticamente affini dichiarando amore eterno per la poesia.
Con il tempo ho imparato ad apprezzare i suoi versi, fino a pensare che la sua poesia fosse un esercizio di verità, in cui Anna mette a nudo la sua anima davanti allo sconosciuto lettore, non per vuoto esibizionismo ma per puro desiderio di condivisione. Nei suoi versi c’è pienezza di sentimenti, un confessarsi senza finzioni, uno scavarsi in profondità fra pensieri poetici, sensuali, liberi, assorti, passionali. Nulla è nascosto, scontato o rassicurante: la lotta, le sconfitte, gli slanci del cuore, tutto viene detto e confessato. Le parole, quelle di ogni giorno, i piccoli avvenimenti sono quelli della quotidianità, non sembrerebbe neppure poesia se non arrivasse improvvisa la parola inaspettata, il riflesso del verso, la metafora nascosta a cui, con leggerezza e eleganza, ci conduce fra le pieghe dei suoi versi.
Nelle sue poesie ha cercato di trasmettere la parte più intima e segreta di sé, del suo animo, senza censure direi, mettendo a nudo se stessa, senza condizionamenti di pensiero, senza sottostare a schemi metrici particolari, mostrando insofferenza per le regole, per tutte le regole, fossero anche quelle della perfezione estetica, che avrebbero potuto limitare la spontaneità nell’esposizione e l’espressività della poesia stessa.
Racconta “la donna” Anna, al di là delle apparenze esteriori, con le sue debolezze, i suoi sogni, le amarezze, le gioie e i sentimenti. Anima inquieta ma immobile, perché si aspetta che si muova il tempo intorno a lei. È questa l’antinomia che rappresenta la sua essenza, lo specchio d'una vita che cerca solitudine per poi ritrovarsi in sé, per essere un tutt'uno con il mondo, con i suoi affetti nel suo diario di vita.
Il punto di vista poetico dell’Autrice è tutto al femminile dunque, ma di una femminilità sognatrice che fa della poesia la sua seconda pelle, sulla quale brilla l’amore per le piccole e grandi cose della vita. Quell'amore che senza dubbio occupa un posto essenziale nel suo cuore, dal cui “abbraccio” affiorano tutti i legami affettivi che la vita le ha donato o che nella vita si stabiliscono, come nelle sue liriche dedicate alla madre, a suo padre, al figlio, al suo compagno di vita, fatti di essenza e di calore, d’intesa e di passione.
Una poetica che non segue mode ed ermetismi sterili, sempre alla continua ricerca di espressività e di immagini di pensiero, limpide. Indubbiamente una voce nuova la sua, piacevole e musicale; un caleidoscopio di riflessioni regalate a chi s’appresta alla lettura. Bellezza dell’amore d’amare, da vivere, da esaltare!