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Estela Soami

Ombre amiche

 



Tra boschi e fate, realtà e disincanto

Autobiografia e scrittura sono saldamente legate fra di loro perchè scrivere è parte integrante della scrittura (graphein) della propria (autòs) vita (bìos). Se questo è valido per chiunque, per alcuni è ancora di più evidente, come per il libro di Estela Soami dal quale emergono profondi sentimenti e grande sensibilità, grandi quanto grande è la sua sofferenza patita dalle ferite subite e ancora aperte. Nel suo racconto autobiografico, che ci avvicina sul piano umano, srotola la sua vita e tutti i temi a lei più cari. La sofferenza, le amarezze, le delusioni, il dolore fisico ma anche le gioie inaspettate collocandole in sequenza, in una favola raccontata tra boschi e fate, realtà e disincanto… un effetto strano e meraviglioso in cui mette a nudo, senza esitazione, il suo vissuto.
Decisamente preziosi i messaggi che l’Autrice invia attraverso le sue riflessioni, le sue avventure e le sue scoperte a livello sociale e spirituale; una delicata e palpabile descrizione della verità che la porta indietro nel tempo, a regressioni dell’infanzia quando si desidera la sicurezza del mondo materno. Dal punto di vista emotivo descrive, con una narrazione semplice e trasparente, gli accadimenti ed i suoi stati d’animo in modo misurato, didascalico, tuttavia non scevro di poesia, toccante, secco come cicatrici di profondi e atavici tormenti causati dalla mancanza degli affetti a lei più cari, da un’infanzia difficile e travagliata, dal doloroso e precario stato fisico, sensazioni che così intensamente stillano dalla sua penna con ferventi e al contempo discreti accenni.
La salvezza trovata, non senza difficoltà in incontri casuali e nella scrittura, genera un vortice concentrato di sentimenti universali, e non poteva essere altrimenti, perché quella speranza di recuperare le parole dal passato e la vita stessa, diventa ossessiva nostalgia, desiderio e in molti casi malattia, assenza, estraneità.
Con una forza sorprendente e una cristallina narrazione della propria verità, come proclamazione della dignità ultima e suprema, l’Autrice ci trasmette la sua positività nonostante gli eventi, infonde coraggio e sprona ad essere amorevoli e ad amare. La filosofia accolta è quella di trasformare le avversità in occasioni per migliorarsi ed evolversi. Per Estela è bene pensare a ciò che è positivo ed accettare ogni situazione con fiducia, che nasce dalla consapevolezza che c’è sempre un motivo se si verifica un’esperienza di vita piuttosto che un’altra, in relazione al percorso evolutivo di ciascuno di noi.
Da qui l’importanza di chiedersi sempre il perché si è intrapreso un certo cammino, il perché della presenza di determinate qualità umane che rendono ogni persona così unica e speciale, il perché si è giunti a certi scenari necessari per avviare dialoghi interiori che conducono a varie risposte, fino a comprendere l’essenza della propria natura, il percorso personale ottimale, la propria missione.